Se da uno studio di prefattibilità dovesse emergere che l’azienda da sola non può sostenere lo sforzo del progetto, o anche indipendentemente da questo, l’imprenditore potrà valutare se non sia il caso di coinvolgere nell’iniziativa anche altre imprese, magari che producono prodotti e/o servizi complementari rispetto al suo, e che potrebbero utilizzare gli stessi canali di distribuzione.
Questo, anche se ovviamente comporterebbe tempi più lunghi e una gestione più complessa, consentirebbe all’imprenditore di frazionare con altri il rischio dell’investimento e probabilmente di aumentare le possibilità di contatto con i potenziali clienti.
Viene da più fonti ribadito come sia necessario fare squadra, fare sistema, e sappiamo quanto sia difficile. Se è problematico nelle attività consolidate nel mercato domestico, non è detto che risulti impossibile su un nuovo progetto, dove tutto, o quasi, va impostato. Sarà sempre difficile, ma l’esperienza dimostra che lavorare insieme sul nuovo si può. Servono regole, serve metodo, ma non è impossibile, specie se all’interno delle aziende abbiamo una nuova generazione che a fianco del fondatore può prendersi carico dei nuovi progetti. Potrebbe essere la premessa per presentarsi più forti su un mercato che non è fatto per i deboli
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10 anni fa
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